- DOVE -

Tra Campania e Puglia, dall’Irpinia alla Apulia in cammino per la Strada Regia delle Puglie.

- COME -

Moto, bici, auto.

- QUANDO -

L'Irpinia è terra di monti, colline e valli, non ha sbocco al mare. Perciò, il clima è generalmente freddo ed umido d'inverno, caldo d'estate. Tuttavia, chi vive in media collina ed in montagna beneficia di un gradevole clima estivo. La neve, un tempo assai abbondante su quasi tutta l'Irpinia, oggi è assai più rara e ricopre sistematicamente solo le cime più alte, d'inverno e durante l'inizio della primavera.

- PERCHE' -

Tra ponti e fontane lungo la strada memoria del Regno delle due Sicilie.

"...Tra ponti e fontane lungo le strada memoria del Regno delle due Sicilie..."

- ITINERARIO -
Lunghezza totale 144 km
Tempo di percorrenza 3 ore circa (senza soste)

Avellino – Pratola serra – Montemiletto – Mirabella – Grottaminarda – Melito Irpino – Ariano – Montaguto – Casalbore – Montecalvo Irpino.

Si Parte.

La Strada Regia delle Puglie, oggi nota come SS 90 delle Puglie, assicura ancora oggi il collegamento tra la Campania e la Puglia attraversando le province di Avellino e Foggia. Fu costruita nel ‘700 da Carlo III di Borbone ed è ricca di fontane di pregio storico ed architettonico (la fontana del Re tra i comuni Mirabella Eclano e Grottaminarda, la fontana Carpino della Pila, la fontana della Maddalena, la fontana Carpino della Tetta e la fontana di Ponte Gonnella, tutte site nel territorio di Ariano Irpino, la fontana Bataffio presso Greci ed infine la fontana di Ponte Pacicco alle falde del centro abitato di Montaguto (https://www.youtube.com/watch?time_continue=1336&v=SleeEeDQ7Yg ).

In realtà il percorso ha inizio dall’innesto della SS 7 all’altezza della frazione Calore di Mirabella Eclano ma per nostra comodità racconteremo il percorso dal capoluogo percorrendo la SS 7 fino alla suddetta frazione. Per chi arriva dall’autostrada Napoli – Bari, può utilizzare anche l’uscita di Benevento che si trova a qualche chilometro dalla SS 90 e da Calore. Il percorso si snoda in dolci curve superando innumerevoli colline. Poco distante dalla frazione Calore si possono visitare i resti di un ponte romano “Ponte rotto” (http://www.comune.venticano.av.it/dettagli.aspx?c=1&sc=26&id=5&tbl=attivita), probabilmente parte del vecchio tracciato della strada che stiamo percorrendo. Proseguendo poco prima del passo di Mirabella Eclano, vale la pena fare una breve sosta per visitare il Parco Archeologico Aeclanum (https://www.beniculturali.it/mibac/opencms/MiBAC/sito-MiBAC/Luogo/MibacUnif/Luoghi-della-Cultura/visualizza_asset.html?id=150228&pagename=157031) risalente al III secolo A.C. Superato Passo Eclano e dopo aver affrontato due impegnative salite, nella località Piano Pantano, incontriamo la prima delle innumerevoli Fontane (Fontane del Re). Alla rotatoria si può baypassare completamente il tracciato superando l’abitato di Grottaminarda e Melito Irpino, raccordandoci direttamente sulla strada per Ariano Irpino. Ovviamente consiglio di proseguire dritto attraversando l’abitato di Grottaminarda con sosta al Castello D’Aquino. Lasciamo il paese imboccando la strada che ci porta verso il comune di Melito Irpino che ci offre degli scorci con distese collinari verdeggianti. Il consiglio è di visitare i resti del vecchio paese, facendo una deviazione di una manciata di chilometri. A seguito del sisma del 1962, sembrerebbe per apparenti ragioni di sicurezza, il vecchio borgo venne interamente raso al suolo tranne, per fortuna, le più significative testimonianze della storia melitese: il castello e la chiesa di Sant’Egidio che costituiscono così gli unici elementi superstiti di una città fantasma. Il nuovo paese costruito sulla collina non presenta note di rilievo ma se vi trovate a transitare a pranzo o a cena non si può non fare una sosta alla Antica Trattoria Di Pietro, che dal 1934 attraverso tre generazioni cura piatti e ricette rigorosamente legate al territorio e alle stagioni.

Appena lasciato lo svincolo quasi alla sommità della salita, già in località Ariano Irpino troviamo un’altra Fontana Carpino della Pila ed un’ennesima, fontana della Maddalena, poco dopo imboccato lo svincolo per il centro storico della cittadina. Una sosta ad Ariano Irpino e d’obbligo a patto di avere un po’ tempo a disposizione. E’ seconda solo ad Avellino per numero di abitanti e prima in Campania per estensione, è infatti nota per avere numerose Contrade.

Riprendiamo la strada superando il rione Martiri e qui si la strada riprende il suo percorso sinuoso fin sotto i comuni di Greci e Savignano Irpino. Poco prima di questi ultimi troviamo la Fontana di Camporeale.

La particolarità di Greci, oltre alla bellezza del borgo, è che la comunità ha origini albanesi e il dialetto o lingua è arbëreshe, anche detta “arberesco”, un dialetto albanese. Savignano Irpino merita ugualmente una visita per il castello e le svariate chiese.

Lasciati quest’ultimi dopo qualche chilometro troviamo la Fontana Bataffio e proseguendo in località Montaguto, ne troviamo un ennesima che dovrebbe essere Fontana di Ponte Pacicco. Quest’ultima è stata inglobata in un fabbricato dove c’è un bar/tabacchi.

Chi vuole può continuare il percorso che da questo punto valica il confine tra Campania e Puglia e giunge a Foggia.

Poco prima della Fontana di Ponte Pacicco c’è una interessante interpoderale dalla carreggiata poco più larga di un auto, completamente ricostruita, che con una notevole pendenza e tanti tornanti ci conduce nel paesino di Montaguto. Ricco di fontane da cui scorgono salubri acque, da scoprire una ad una. Da qui iniziamo il rientro, questa volta percorrendo la SP26 che ci condurrà sulla SS90.

Per concludere il percorso torniamo indietro, ripercorrendo la strada fatta fino all’altezza di Scalo di Savignano e Greci e svoltiamo a destra per imboccare la SS90 bis, un nuovo percorso che si dirige fino al confine con la provincia di Benevento. Casalbore è l’ultimo paese irpino che incontriamo, qui possiamo visitare la Torre normanna con il piccolo borgo, la Grotta San Michele luogo sacro oggetto di culto religioso e l’Area Archeologica del Tempio Italico.

A questo punto ci dirigiamo verso Montecalvo Irpino famoso per il suo gustoso pane fatto con farine locali e lievito naturale “Crescente” Una visita al centro storico e al castello ma soprattutto al Borgo del Trappeto nato dopo un’epidemia, probabilmente risalente al Neolitico, formato da costruzioni rupestri in parte scavate nel tufo e ordinate in gradoni.

Per concludere ci dirigiamo nuovamente verso Ariano Irpino per poi ridiscendere a Grottaminarda, dove troviamo l’autostrada A16, o ripercorrendo la strada statale fino al capoluogo.